La diagnosi viene generalmente posta quando i dati clinici corrispondono, come distribuzione dermatomerica, ai dati radiologici (TAC e RMN) ed elettromiografici.
Metodica
Si ottiene consenso informato.
Si posiziona il paziente in posizione prona (a pancia in giù) in sala radiologica idonea.
Dopo la centratura del tubo radiogeno e la memorizzazione delle due posizioni di lavoro (antero-posteriore e laterale) si prepara opportuno campo sterile.
L’accesso allo spazio peridurale sacrale, previa anestesia locale con lidocaina 2% e ago sottile, avviene attraverso lo jatus sacralis (il punto di passaggio tra la quinta vertebra sacrale e la prima coccigea) con la tecnica del mandrino liquido (perdita di resistenza all’ingresso dello spazio peridurale) con ago di Tuohy, come per l’infiltrazione peridurale.
Si introduce, sotto controllo scopico e con l’aiuto di mezzo di contrasto (Iopamiro 300 ), il catetere di Racz fino a raggiungere la zona interessata dal processo cicatriziale, individuata dalla mancata progressione del mezzo di contrasto (peridurografia).
Previa anestesia locale con bupivacaina 0,25%, si immette soluzione fisiologica ipertonica al 10 %, seguita a breve distanza da ialuronidasi 900 UI secondo il tipo di lesione cicatriziale.
A completamento, prima di rimuovere il catetere, si iniettano 40 mg di triamcinolone e ropivacaina 0,2% 5 ml.
Tranne situazioni particolari, non è, di norma, prevista profilassi antibatterica.
Permanenza in day hospital per qualche ora onde verificare l’assenza di effetti collaterali e i segni clinici del blocco correttamente eseguito. La metodica, semplice e poco invasiva, è in genere in grado di dare dei buoni risultati, anche in considerazione dell'estrema selettività; nel caso caso i risultati non siano soddisfacenti, il nostro algoritmo di trattamento prevede il ricorso al posizionamento di un neurostimolatore midollare (SCS).
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